#104
Un tuono
distante
di Carlo Monni & Carmelo
Mobilia
Distretto Finanziario, Manhattan, New York City.
La zona a sud del City Hall Park in Lower Manhattan è
la sede di famose istituzioni finanziarie non solo della Città di New York ma
di tutti gli Stati Uniti. Una di queste istituzioni è una delle dodici banche
affiliate alla Federal Reserve ed era proprio lì che si stava dirigendo un
furgone portavalori blindato.
Ciò che trasportava era un segreto di cui, almeno in
teoria, solo pochi erano a conoscenza: milioni di dollari in banconote di vari
tagli usurate e destinate al macero. In teoria, dicevamo, perché in realtà la
notizia era trapelata ed era giunta alle orecchie sbagliate.
Mentre il furgone procedeva verso la sua meta si trovò
di fronte un uomo dal fisico imponente che indossava un costume verde con una
maschera rossa e nella mano destra impugnava un piede di porco di metallo.
<Ma che ca…?> esclamò l’autista.
Provò a frenare mentre l’uomo mascherato colpiva il
muso del furgone con la sua sbarra spezzandolo in due. Quasi contemporaneamente
arrivarono altri tre uomini mascherati di cui uno, un afroamericano, armato di
una palla da demolizione.
Ai presenti fu dolorosamente chiaro che la Squadra di
Demolizione era tornata in azione.
L’insolito quartetto circondò il furgone con aria
minacciosa.
<Bene bene bene... puntuale come le tasse!>
esclamò il loro capo, il Demolitore.
<È un vero peccato che tanti bei quattrini come
questi debbano andare bruciati.> osservò Bulldozer.
<Già, un vero spreco, specie quando noi abbiamo
così tante idee su come spenderli!> aggiunse Piledriver.
<Che stiamo aspettando? Muoviamoci!> disse
Thunderball.
Fu proprio il Demolitore a scardinare gli sportelli del
furgone ma non appena lui ed i suoi compagni dettero un’occhiata all’interno ebbero
un’amara sorpresa: niente denaro ma ben tre Vendicatori: Wasp, Ercole e la
Valchiria.
<Sorpresa!> esclamò con un sorrisetto Janet Van
Dyne.
I quattro supercriminali rimasero paralizzati dallo
stupore mentre alle loro spalle si udì un rumore come di un forte vento: era lo
spostamento d’aria dovuto all’entra in scena di Quicksilver.
<Fossi in voi non farei una mossa, o potreste
pentirvene.>
A parlare era stato Occhio di Falco che puntava contro
di loro una freccia pronta ad essere scoccata dal suo arco, mentre Scarlet e Polaris
stavano arrivando dall’alto circondandoli.
Il giorno prima.
<Ne sei proprio sicura, Zelda?> domandò Occhio
di Falco, mentre Zelda DuBois, la cosiddetta Principessa Pitone stava sfamando
il suo adorato animale a cui doveva il nome.
<Te lo assicuro, Clint. Stavo flirtando con Piledriver
al bar senza nome[1]
e lui, che era visibilmente sbronzo, si vantava di come tra pochi giorni
avrebbe messo le mani su un bel malloppo, e che mi avrebbe portato alle Hawaii,
se avessi accettato di uscire con lui...>
<E lui ti ha rivelato quando e dove lui e la sua
squadra avrebbero colpito, ho capito bene?>
<Si, ma perché ti stupisci? Un paio di drink, le
calze a rete, un buon profumo e qualsiasi imbecille macho è pronto raccontarti
la sua vita, pur di portarti a letto. Gli uomini sanno essere così
stupidi...>
<Già, e alcuni più di altri.> notò Clint Barton,
facendo un ghigno da monello.
Distretto Finanziario, adesso.
Il vero furgone aveva preso un percorso alternativo,
allontanandosi dalla zona di pericolo; il piano architettato dall’arciere dei
Vendicatori aveva funzionato.
Clint era quasi certo che la sua “spalla adolescente” Black
Arrow si sarebbe risentita perché lui aveva preferito chiamare i Vendicatori
invece di lei ma la Squadra di Demolizione sarebbe stata un boccone troppo
grosso per una adolescente, per quanto fosse in gamba.
La Squadra di Demolizione era stata colta di sorpresa,
i Vendicatori gestirono lo scontro come “normale amministrazione”.
<Distruggiamoli! Non facciamoci intimidire!>
gridò furioso il Demolitore.
<”Distruggiamoli”? Hai detto veramente
“distruggiamoli”? Mio dio Dirk, non c’è da stupirsi che non trovi una
ragazza> lo schernì Wasp, volando a zig zag e colpendolo sul viso con suo
pungiglione bioelettrico <Già il tuo abbigliamento non aiuta... tu che ne
dici, Brunhilde?> chiese alla Valchiria.
<Dico che il potere degli Asgardiani è sprecato con
questo bifolco!> esclamò la Valchiria, parando con la sua spada Dragonfang i
colpi del piede di porco incantato del Demolitore.
Nel frattempo, Piledriver cercava invano di colpire
Quicksilver con i suoi pugni, ma il Vendicatore era troppo rapido per lui,
praticamente imprendibile.
<Dannato bastardo, vuoi stare fermo?> esclamò il
criminale, innervosito dalla velocità del mutante.
<Per fare una richiesta tanto idiota il tuo
cervello dev’essere ancora più lento dei tuoi colpi.> lo sbeffeggiò Pietro
Maximoff.
Piledriver non si accorse che intanto Occhio di Falco
lo stava prendendo di mira con suo formidabile arco.
<Già una volta, Piledriver, ti ho insegnato a non
sottovalutare le mie frecce[2] e da
allora ho rinnovato la mia faretra: dono degli asgardiani.>
Clint scoccò e una freccia andò a infilarsi nella
coscia del criminale.
<Aaaargh!> esclamò questi, per il dolore.
<Fa un'altra mossa e te ne pianto una
nell’inguine!> minacciò l’arciere.
Bulldozer era ricoperto da una spessa e robusta
corazza d’acciaio che lo rendeva devastante, ma per Polaris, signora del
magnetismo, fu un vero gioco da ragazzi immobilizzarlo e costringerlo a terra.
<Oggi ho un po’ di mal di testa e non ho alcuna
voglia di vederti scorrazzare e fare danni, per cui sta fermo lì e aspetta la
polizia.> disse la mutante coi capelli verdi.
Tutti deridevano i propri avversari, allo scopo di
innervosirli, il più silenzioso era paradossalmente Ercole, solitamente il più
goliardico e chiacchierone.
La Squadra di Demolizione rievocava a lui brutti
ricordi, di quando riuscirono a sopraffarlo approfittando della sua
sconsideratezza.
Thunderball roteava la sua catena, facendole acquisire
sempre velocità, quando questa gli sfuggì dalle mani.
<EHI! Ma come...> esclamò sorpreso.
Quante possibilità c’erano che il possente
afroamericano perdesse la presa? E quante possibilità c’erano che la palla di
demolizione arrivasse dritta dritta tra le braccia di Ercole?
Una su una, se era stato attivato il potere mutante
della bella Scarlet.
<Ti ringrazio bella Wanda del dono, ma esso non è
di mio gradimento.> osservò il figlio di Zeus, sbriciolando letteralmente la
palla di ferro <E adesso vediamo come te la cavi, senza nasconderti dietro
la tua arma...>
Ercole affrontò l’avversario con una serietà e una
determinazione che di solito non adottava, e il criminale non potè che
soccombere davanti al principe della forza.
<Tutto bene Erc? Mi sembri teso.> chiese Wanda.
<SI, non preoccuparti per me.> rispose il
semidio <Piuttosto, aiutami a chiudere questa contesa.>
La Valchiria stava avendo la meglio sul Demolitore,
Ercole comunque gli arrivò alle spalle (quante possibilità c’erano che un uomo
della stazza di Ercole gli arrivasse dietro di soppiatto senza che nessuno se
ne accorgesse? 100 % se ad aiutarlo c’era Scarlet) e lo mise K.O. colpendolo
alla nuca con un poderoso gancio sinistro.
<Finisce qui.> sentenziò Ercole.
<Perché ti sei intromesso, figlio di Zeus? Era la
mia lotta!> sbuffò la Valchiria, spazientita <Non abbisognavo del tuo
aiuto!>
<Lo so bene, Brunhilde, e me ne scuso. Ma questa
banda di ottusi provoca nel leone dell’Olimpo spiacevolezze, e pertanto volevo
chiudere la questione in fretta.>
<Pff. Ti
costerò un boccale di idromele.> disse la Valchiria riponendo la spada nel
fodero.
<Ben fatto Vendicatori> disse Wasp ai propri
compagni <Rapido e senza danni alla proprietà. Il tutto grazie alle
informazioni forniteci da te, Occhio di Falco.>
<Si, ci ha permesso di pianificare un ottima
strategia.> si congratulò Scarlet.
<Bazzecole. Ehi ma avete visto la faccia che ha
fatto il Demolitore quando ha aperto lo sportello e bang! Niente soldi, solo
tre Vendicatori agguerriti! Ah, avremmo dovuto fargli un video col cellul…>
Clint non finì la frase perché, con la sua acutissima
vista, notò uno strano portale di luce aprirsi.
<VENDICATORI! ATTENTI! LÌ!> disse, indicando lo
strano fenomeno.
Dal misterioso varco uscì una figura molto nota ai
presenti: era Amora l’incantatrice, una delle loro prime e più celebri
avversarie.
<Vendicatori... finalmente vi ho trovati!>
sospirò l’asgardiana.
Quicksilver fu come sempre il più lesto ad agire,
fiondandosi verso di lei.
<Siamo pronti pure per te, bella!> disse il
velocista, spuntandole alle spalle.
Occhio di Falco scoccò una freccia bolas che
immobilizzò la donna.
Wasp le fu subito addosso, colpendola col suo
pungiglione.
Fu però Brunhilde a metterla fuori combattimento, non
esitando a colpirla con un pugno direttamente in faccia.
L’incantatrice stava per crollare in terra, solo
l’intervento di Quicksilver, che la prese al volo, le impedì di toccare il
suolo.
<L’abbiamo stesa. Sono io solo che ho trovato la
cosa troppo semplice?> osservò Pietro.
<In effetti sì. Sembrava essere molto provata.>
osservò Polaris.
<Con l’lncantatrice non bisogna mai abbassare la
guardia, lo dico per esperienza personale.> disse Wasp.
<Invero.> aggiunse Ercole.
<Sicuramente. Ma a me è parsa sollevata nel
vederci.> notò Scarlet.
Palazzo dei Vendicatori.
Amora fu portata alla base deli più potenti eroi della
Terra e qui fu immobilizzata con speciali legami preparati appositamente per
lei e forniti a suo tempo da Thor in persona.
Nemmeno la sua magia avrebbe potuto spezzarli.
Non appena si risvegliò si trovò circondata dai
Vendicatori e fu interrogata da Occhio di Falco.
<Salve bellezza> disse l’arciere <Come mai
sei qui? Cos’ha in mente stavolta?>
L’incantatrice lo fissò dritto negli occhi e sbatté le
ciglia poi disse:
<Non sono venuta per attaccarvi, ma per chiedere il
vostro aiuto.>
<E noi dovremmo crederti?> intervenne Wasp <Scusaci
se esitiamo a farlo... sai com’è, non è la prima volta che cerchi d’ingannarci.>
<Esatto. Le tue sono le parole di una mentitrice
nata.> esclamò Ercole.
<Eppure dico il vero stavolta. I Nove Mondi sono
sotto attacco da parte di nemici molto potenti quanto misteriosi. Hanno
attaccato uno dopo l’altro i Nani, i Giganti, i Troll, gli Elfi ed il regno di
Karnilla. Tutti sono caduti ed ora i loro conquistatori marciano verso Asgard.>
<E che minaccia può essere così grande che il
potente Odino, Thor e tutti gli dei di Asgard non siano in grado di
respingerla?> chiese la Valchiria.
<Il Padre di tutti, che è da poco tornato sul trono
del Regno Eterno, dorme il suo rituale sonno ristoratore. Thor è partito per
affrontare questi nemici e non sappiamo più nulla di lui da allora.> rispose
Amora <I nostri nemici debbono disporre di un potere enorme nemmeno la magia
è stata in grado di fermarli. Non sappiamo ancora nemmeno chi siano. Asgard rischia di cadere.>
<Se ciò che dici è vero, perché non hai chiamato in
soccorso gli altri dei? Noi dell’Olimpo saremmo sicuramente venuti in vostro
soccorso.> la incalzò Ercole.
<Credi che non ci abbia provato? Qualcosa me lo ha
impedito, una specie di barriera ci isola dalle altre dimensioni. L’unica via
aperta era verso Midgard,[3] forse
perché è essa stessa uno dei Nove Mondi, non lo so, ma ho pensato che l’unica
possibilità rimasta fosse venire qui a chiedere l’aiuto degli alleati di
Thor.>
L’Incantatrice tacque.
I Vendicatori erano chiaramente perplessi. Anche se
Amora sembrava sincera, dati i suoi trascorsi con loro non erano
sicuri di potersi fidare. Che fosse una trappola?
<So cosa pensate.> disse <Ma stavolta sono
sincera.>
<Se il Regno Eterno è minacciato, il mio dovere è
chiaro.> affermò Brunhilde <Devo tornare ad Asgard e combattere al fianco
delle mie sorelle valchirie.>
<Se è minacciato.> replicò Occhio di Falco
<Ma lo è davvero?>
All’improvviso accadde qualcosa di totalmente
inaspettato: il palazzo tremò come per una scossa di terremoto mentre
dall’esterno venne un rumore fortissimo.
<Ma che…?> esclamò Occhio di Falco.
<Siamo sotto attacco.> gridò la Valchiria e si diresse
all’esterno brandendo la sua spada.
Come sempre fu Quicksilver il primo ad agire; prima
ancora che gli altri potessero sbattere le palpebre lui era già in fuori in
giardino. Quel che vide lo lasciò decisamente sconcertato.
<Ehi ragazzi venite a vedere ... mi sa che stavolta
l’Incantatrice ci sta dicendo la verità.> disse.
Gli altri Vendicatori si precipitarono in giardino e rimasero
altrettanto stupefatti. A scatenare la scossa scavando addirittura una piccola
fossa nel parco era stato qualcosa che conoscevano molto bene: Mjolnir, il
martello di Thor.
Hydrobase, Sede dell’Accademia dei Vendicatori, al largo della Baia di New
York.
La scena sembrava quella di una qualunque scuola
durante l’ora di ricreazione, anche se le cose stavano in ben altro modo.
Per prima cosa, i ragazzi mascherati radunati in
cortile avevano armi e poteri tali da combattere (e forse anche vincere) contro
un esercito, e in secondo luogo, il professore che stava insegnando loro ad
utilizzarli con saggezza non era un semplice uomo: era il sofisticato sintezoide
noto in tutto il mondo col nome di Visione.
La vecchia base marina dei Vendicatori era stata
recentemente ristrutturata ed adibita a sede dell’Accademia dei Vendicatori, un
luogo dove giovani che intendevano diventare avventurieri in costume potevano
avere gratuitamente il giusto addestramento e magari evitare di scegliere la
strada sbagliata e diventare supercriminali. Visione aveva accettato il ruolo
di istruttore capo e come era tipico per lui lo prendeva molto seriamente.
L’esperto
Vendicatore aveva diviso i suoi studenti in due squadre: da una parte, i
ragazzi che avevano deciso di farsi chiamare i Giovani Vendicatori ovvero Black
Arrow, Patriot, Wiccan, Speed, Hulkling, Thunder, Giant Lad e l’androide in
forma femminile Apparition, mentre dall’altra c’erano alcuni dei nuovi
iscritti, dei ragazzi che volevano diventare gli “eroi del domani” o così
dicevano. Avevano tutti non più di 16 anni, venivano da esperienze diverse e
per più di una ragione potevano
definirsi problematici. Finesse, era una ragazza bruna che possedeva riflessi fotografici come Taskmaster; Hazmat, era ragazza nippoamericana che emetteva
sostanze tossiche che la costringevano ad indossare una speciale tuta
antiradiazioni; Mettle era un forzuto dalla pelle
d'acciaio il cui volto ricordava un teschio, Reptil un metamorfo che poteva trasformarsi in un
rettile preistorico; Stryker era una sorta
di dinamo umana, Veil poteva trasformarsi in vari tipi di gas ma stava perdendo la propria
coesione molecolare.
<L’esercizio di oggi è una
sfida> disse la Visione <Prevede la presenza di un solo elemento per
squadra. Chi perde dovrà pulire la palestra dopo ogni sezione d’allenamento per
una settimana intera.>
I
ragazzi borbottarono e si provocarono a vicenda, eccitati dalla gara, poi
Wiccan prese la parola:
<Dobbiamo
scegliere noi il rappresentante?> chiese.
<No.> rispose
Visione <Vengano al centro Thunder e
Stryker>.
I
due ragazzi si staccarono dal gruppo facendosi avanti.
<Stryker, voglio che tu colpisca
il tuo compagno fino a quando non ti dirò di smettere. Tu Thunder devi
resistere oltre il limite che abbiamo stabilito insieme l’ultima volta. Devi riuscirci,
altrimenti sai cosa ti aspetta.>
<Mi raccomando
biondino, contiamo su di te: non ho per nulla voglia di fare lo sguattero.
Facciamolo fare ai novizi!> esordì Patriot, provocatoriamente.
<Lo scopo dell’esercizio non è
permettervi di fare i bulli con gli altri, Patriot, ma insegnarvi a superare
quelli che credete essere i vostri limiti. Un giorno durante un combattimento
potrebbe capitarvi di essere gli unici rimasti in piedi, e che la vita dei
vostri compagni dipenda unicamente dalla vostra capacità di resistere.> spiegò
la Visione.
<Ok, ho afferrato> disse Thunder
impugnando la sua ascia <Coraggio
Brandon, spara il tuo colpo più forte!>
<L’hai voluto tu...> rispose il
compagno.
Stryker emise dalla mani una scarica
elettrica che Thunder parò con la sua arma.
<Tutto qui?> disse,
spavaldamente.
<Posso fare di meglio sai?>
rispose l’altro, aumentando il voltaggio.
Qualche minuto dopo, la Visione prese
parola.
<Basta
così.>
<Cosa? E perché? Potevo ancora
resistere a lungo...>
<La
sessione d’allenamento è interrotta. Tornate tutti in aula. Sento qualcosa che
si sta avvicinando all’isola.> disse severamente il sintezoide.
Palazzo dei Vendicatori.
I membri della squadra di supereroi che si definivano
i più potenti della Terra non sapevano cosa pensare: quello che aveva scavato
una bella buca nel loro parco proprio accanto al monumento eretto in onore dei
cinque fondatori era veramente il martello di Thor? Com’era possibile? Che fine
aveva fatto il suo padrone?
Ercole ruppe gli indugi e saltò nel piccolo cratere,
afferrò il martello per il manico e cercò di sollevarlo, ma inutilmente, perfino
con la sua forza prodigiosa potè spostarlo appena di qualche millimetro.
<È veramente il martello di Thor, non vi sono
dubbi.> affermò con risolutezza.
<Non l’avrebbe mai lasciato senza una buona
ragione.> commentò la Valchiria con un tono da cui traspariva un’insolita
preoccupazione <Lo ha lanciato qui perché non cadesse in mani nemiche e
questo vuol dire che anche lui è caduto.>
<Dunque Amora non mentiva.> commentò Janet Van
Dyne <Ma chi o cosa può averlo sconfitto?>
<Direi che abbiamo un problema più pressante>
intervenne Scarlet <Guardate lì, ragazzi!>
Gli altri seguirono il suo sguardo e guardarono a loro
volta verso l’alto seguendo la direzione da cui presumibilmente era arrivato il
martello.
Nel cielo si era aperto una specie di squarcio da cui
stavano uscendo degli esseri dall’aspetto umanoide.
<E quelli chi sono?> chiese Wasp.
<Nemici.> replicò la Valchiria <E noi li
combatteremo.>
Hydrobase
Un elicottero chiese il permesso di atterrare
sull’isola.
La Visione glielo accordò. A bordo c’è una sua vecchia
conoscenza: l’eminente astrofisico Peter Corbeau. Visione andò ad accoglierlo.
<A cosa dobbiamo questa visita, Dottore?> chiese il sintezoide.
<Sono venuto per te, Visione.> rispose lo
scienziato.
<Per me? Molto curioso.>
<Ho bisogno del tuo aiuto e spero che non me lo
rifiuterai.>[4]
Palazzo dei Vendicatori.
<Coraggio, mostriamo a questi felloni che la nostra
base non è luogo di razzie! VENDICATORI UNITI!> urlò con fierezza e orgoglio
Ercole, partendo all’attacco e mostrando ai misteriosi assalitori che le voci
sul suo conto non erano solo leggende.
Sollevò uno dei nemici e lo scagliò come una palla da
baseball contro il resto degli altri.
La Valchiria gli fu subito dietro, brandendo la sua
spada.
<So chi sono. Li riconosco dalle loro armature. Ora
mi è tutto chiaro.> sentenziò.
<Ah si? Ti dispiacerebbe ragguagliarci?> chiese
Polaris, usando il suo potere magnetico per rivoltare le loro armi contro loro
stessi.
<Sono dei servitori di Zelia e Perrikus, gli dei
oscuri.>
<Impossibile!> esclamò Ercole <Io e lo stesso
Thor li abbiamo sconfitti non molto tempo fa![5] Chiedemmo persino l’aiuto di un
mortale che occupava l’armatura del Distruttore.>
<Un mortale ne... ehi Wanda, non è stata quella
volta al porto? Quando Thor per poco non ci rimise le penne?> notò Occhio di
Falco.
<Proprio così Clint. Dovetti usare il mio potere
per impedirgli di morire.>
<Cacchio. Se le cose stanno così Thor potrebbe
essere...>
<Non dirlo! Non pensarlo nemmeno!> esclamò Wasp.
In breve gli eroi più potenti della Terra riuscirono a
prevalere sugli invasori alieni.
Tornarono così da Amora, convinti della sua sincerità.
<Ok Incantatrice, diciamo che ti crediamo. Puoi
portarci su Asgard per poter aiutare Thor?> disse Occhio di Falco.
<È per questo che ero venuta, idiota!> disse lei
con tono arrogante <Adesso liberatemi da queste manette.>
<D’accordo Amora, ma attenta a te> disse la
Valchiria, puntandole la spada alla gola <Prova uno dei tuoi soliti inganni
e io ti giuro sul mio onore che la tua testa non sarà più attaccata al
corpo!>
<Un momento> disse Polaris <Se le cose sono
davvero così brutte, non è il caso di chiamare rinforzi?>
<Io ci ho provato> le rispose Wasp <Ma sia
Iron Man che Capitan America non rispondono alla chiamata e la cosa non è da
loro.>
<Già, chissà in cosa sono incappati.> disse
Occhio di Falco.[6]
<Queste storie di dei asgardiani non mi
piacciono> sbuffò Quicksilver <Specie senza un peso massimo come Iron
Man. Brunhilde ed Erc potrebbero non bastarci.>
<Io so chi può aiutarci.> disse con fermezza sua
sorella Wanda.
Casa Williams, Trenton, New Jersey.
La signora Martha stava imboccando il suo nipotino
Charles e non c’era cosa che la rendesse più felice. Dare dei nipoti alla
propria madre è la gioia più grande che un figlio possa darle, pensò Simon
Williams, e sebbene non fosse un uomo di fede ringraziava il padreterno ogni
giorno per quel miracolo vivente che era suo figlio.
Da quando aveva ottenuto i poteri ionici che lo resero
il potentissimo Wonder Man era più che certo di non poterne avere, ma i poteri
di alterazione della realtà di sua moglie Wanda avevano fatto si che pure lui
potesse vivere la gioia di diventare padre, e vedere sua madre diventare una
gioiosa nonna lo rendeva felice.
Mentre osservava quel quadretto felice, la sua
communicard risuonò.
<Ciao Wanda, che succede?>
<<Mi dispiace disturbarti mentre sei con tua
madre, Simon, ma siamo nei guai e ci occorrono muscoli>>
Scarlet lo aggiornò sulla situazione, e Simon capì
immediatamente cosa c’era da fare.
<Ok aspettatemi, sarò lì da voi tra poco.>
Chiuse la conversazione e andò da sua mamma.
<Problemi?> chiese la donna.
<Temo di si. Perdonami, temo che non potrò rimanere
per pranzo.>
Diede un bacio a sua figlio.
<Ciao Charles, fa il bravo con la nonna.>
Simon indossò il suo costume da Wonder Man, poi andò
fuori dalla casa, assunse la sua forma ionica e spiccò il volo, lasciandosi
dietro una scia viola al suo passaggio.
Base dei Vendicatori.
I Vendicatori erano in piedi nel parco della villa
disposti a semicerchio dietro l’Incantatrice che socchiuse gli occhi e mormorò
qualcosa in una lingua incomprensibile a tutti tranne, forse, che alla
Valchiria.
Improvvisamente davanti a loro apparve Bifrost, il
leggendario Ponte Arcobaleno che collegava la Terra al favoloso reame degli dei
norreni.
<Salite!> li esortò Amora.
<Cioè, dovremmo andare ad Asgard a piedi?>
chiese perplesso Occhio di Falco.
<Non preoccuparti, Arciere…> intervenne
Brunhilde <… il viaggio sarà più breve di quanto pensi.>
<E il martello di Thor lo lasciamo lì?> chiese
Polaris.
<Nessuno sulla Terra può sollevarlo a parte
Thunderstrike, quindi direi che è al sicuro.> rispose Ercole.
<Thunderstrike.> borbottò Wasp <Lui e gli
altri Ovest ci avrebbero fatto comodo in questa circostanza.>
<Non c’era tempo di aspettarli.> replicò,
impaziente, Amora <Volete decidervi a seguirmi?>
<Chi pensi di essere per darci ordini?> sbottò
Quicksilver.
<Calma, Pietro, non è il momento di fare
polemiche.> lo zittì Scarlet <Facci strada Incantatrice.>
Uno dopo l’altro i Vendicatori misero piede su quello
strano ponte che sembrava fatto di luce ma che si rivelò solido sotto i loro
piedi.
Avevano fatto solo pochi passi che si ritrovarono in
uno scenario completamente diverso: sospesi nel vuoto e circondati da stelle
<Non mi ci abituerò mai.> mormorò Wasp.
<Nemmeno io.> le fece eco Clint Barton.
Fecero solo pochi altri passi e videro davanti a loro
una città cinta di mura che aveva un’aria molto antica ma al tempo stesso
qualcosa di futuristico
<La favolosa Asgard; finalmente!> esclamò la
Valchiria.
Il suo entusiasmo si spense quando si rese conto che
le Mura Dorate erano sbrecciate in più punti e che dall’interno si levavano
file di fumo.
Avvicinandosi I Vendicatori, videro con chiarezza che Asgard era sotto assedio.
Sia sopra che sotto le mura era in corso una tremenda
battaglia ed era chiaro che gli assediati erano in difficoltà.
<Mi ricorda l’assedio di Troia.> commentò
Ercole.
La Valchiria aveva uno sguardo truce ed esclamò:
<Basta parole, è ora di combattere!>
Sguainò la spada e si lancio verso i nemici gridando:
<PER ASGARD!>
CONTINUA
NOTE DEGLI AUTORI
Se pensavate che
dopo le fatiche del crossover con gli X-Men ci saremmo presi un lungo periodo
di riposo vi sbagliavate. Non solo il vostro Carlo Monni è rimasto a bordo ma
l’infaticabile Carmelo Mobilia si è unito a lui per realizzare nuove ed
appassionanti avventure… o almeno lo speriamo.
Ed ora un po’ di note:
1) Il Demolitore è stato creato da Stan Lee & Jack
Kirby su Thor Vol. 1° #148 datato gennaio 1968.
2) Piledriver, Thunderball, Bulldozer sono stati creati
da Len Wein & Sal Buscema su Defenders Vol 1° #17 datato novembre 1974.
3) Finesse, Hazmat, Mettle., Striker, Reptil, Veil sono
stati creati da Christos Gage & Mike McKone su Avengers Academy #1 datato
giugno 2010. Con l’eccezione di Finesse, già apparsa su Gli Incredibili X-Men
#39 e Vendicatori Costa Ovest #41, sono tutti alla loro prima apparizione in
MIT. Ne sapremo più su di loro in futuro.
4) Thunder – al secolo Sigmund Wilson – è stato creato da
Valerio Pastore, pertanto è un idea originale MiT e non troverete in rete
nessuna informazione su di lui. Le sue origini le potete leggere su Avengers
Icons # 46. Se vi servono dei riferimenti grafici, immaginatelo come la
versione Ultimate di Thor ma adolescente, che indossa un elmo/maschera come la
versione donna di Thor di Jason Aaron. La sua scure, anche questa simile a quella
del Thor Ultimate, non è un’arma divina ma cibernetica, creata per lui da
Apparition (vedi Giovani Vendicatori 1- 7).
5) Gli Dei Oscuri sono stati creati da Dan Jurgens &
John Romita Jr. su Thor Vol 2° #1 datato luglio 1998.
6) Il perché Iron Man ha lasciato i Vendicatori è
spiegato in Iron Man #100.
7)
Le peripezie della Visione e di Peter Corbeau saranno
narrate su Vendicatori
Costa Ovest #44 che vi consigliamo di seguire… del tutto disinteressatamente
s’intende. -_^
Nel prossimo episodio…
il fato di Thor e molto di più.
Carlo & Carmelo
[1] Noto bar frequentato solo da
supercriminali.
[2]vedi l’originale Guerre Segrete.
[3] Nome della Terra nella mitologia norrena. Letteralmente: terra di mezzo.
[4] Maggiori dettagli su Vendicatori Costa Ovest #44.
[5] Thor Vol.
2° #12 (in Italia su Thor, Marvel Italia, #12).
[6] Ne saprete di più
leggendo Iron Man #100/101 e Capitan America #101/103